10/26/2006

TUTTI A MILANO il 18!!!!

Manifestazione nazionale
per la pace e la giustizia
in Medio Oriente

sabato 18 novembre 2006 Milano


“Non ci sarà pace nel mondo finchè non regnerà in quelle terre piena pace. E tutti gli sforzi di pace in quelle terre avranno una ripercussione straordinaria sul pianeta intero.”

Carlo Maria Martini


Per alcune popolazioni non è mai finita. Per altre è solo questione di tempo e poi la guerra tornerà a straziare la vita e le città del Medio Oriente. Tutti sanno che non sarà solo l´ennesima strage di innocenti. Sarà un ulteriore passo sulla strada senza ritorno di una guerra che, nella sua ipotesi più estrema, può diventare atomica. E´ terribile ma di questo passo non impossibile.

Il pericolo è grande. Se non si interviene subito una nuova e ancora più grande catastrofe rischia di travolgerci tutti. La risoluzione dell´Onu 1701 ha messo fine ai combattimenti in Libano e in Galilea. E´ stato fatto un primo passo che ora però va fortemente sostenuto con gli strumenti della politica, con la forza della cultura e con l´impegno di tutti. Il tempo della tregua deve diventare il tempo della pace.

Per questo noi, consapevoli dei rischi e delle responsabilità che ci dobbiamo assumere, invitiamo tutte le donne, gli uomini, le ragazze e i ragazzi, le organizzazioni della società civile, i movimenti e gli Enti Locali a partecipare alla manifestazione nazionale per la pace in Medio Oriente che si terrà sabato 18 novembre a Milano.

Chiediamo ai responsabili della politica italiana, europea e internazionale di lavorare con coraggio e tenacia per scongiurare una ripresa della guerra e imboccare davvero la via della pace in Medio Oriente.

Non siamo ingenui da ignorare il peso dei signori della guerra e del terrorismo. Facciamo appello a tutti coloro che, nei governi e nella società, di fronte al fallimento dell´unilateralismo e della guerra permanente causa di tante tragedie, hanno imparato la lezione.

Questo è il tempo in cui i “realisti” debbono lavorare perché la fine della guerra in libano segni davvero l´inizio di una nuova fase politica caratterizzata dall´abbandono di tutti i piani e proclami di guerra, dalla rinuncia alla guerra e al terrorismo come strumento della politica, dallo sforzo comune di affrontare pazientemente tutti i problemi irrisolti con mezzi pacifici, dal rilancio e dalla democratizzazione dell´Onu, del diritto e della legalità internazionale.

Ci rivolgiamo innanzitutto al Governo e al Parlamento italiano perché sviluppino una fortissima iniziativa politica a partire dall´Unione Europea e dall´Onu. In particolare chiediamo di:
- affrontare subito la questione israelo-palestinese, cuore di tutti i conflitti del Medio Oriente, promuovendo -anche tramite l´invio di una forza di interposizione dell´Onu nella Striscia di Gaza- l´immediato cessate il fuoco, la fine delle incursioni militari, dei bombardamenti, delle uccisioni, del lancio dei missili Qassam e di ogni azione terroristica, la fine del blocco di Gaza e dell´isolamento delle città palestinesi, l´abbattimento del muro, una grande azione umanitaria per portare soccorso alle popolazioni, il rilascio dei prigionieri politici, a cominciare da quelli che sono stati presi come ostaggi e dagli esponenti del governo e del parlamento palestinese, la ripresa del dialogo, della cooperazione, anche ripristinando l´erogazione dei fondi, e del processo di pace con l´ANP per attuare, in tempi certi, le risoluzioni dell´Onu che prevedono la fine dell´occupazione militare e la nascita di uno Stato Palestinese indipendente e democratico che viva in pace accanto a quello di Israele;
- promuovere il dialogo e il negoziato politico con tutti i paesi della regione, anche tramite una conferenza internazionale per la pace in Medio Oriente, per affrontare in modo coerente e globale i problemi irrisolti nella regione sulla base del diritto internazionale, favorire il riconoscimento reciproco e costruire le condizioni per una pace giusta e duratura. La pace è l´unica sicurezza per Israele, la Palestina e per tutti. L´Onu inoltre, con il deciso sostegno dell´Unione Europea, si deve assumere la responsabilità di garantire la sicurezza di Israele e della Palestina anche trasferendo la sua sede principale a Gerusalemme, città aperta, capitale di due stati e del mondo intero;
- lottare con determinazione contro tutti i terrorismi con gli strumenti della legalità e della giustizia penale internazionale, con intelligenza ed efficienza nel rispetto dei diritti umani e dei valori democratici;
- promuovere, come stabilito dalla legge italiana, il blocco del commercio delle armi e degli accordi di cooperazione militare verso tutti i paesi in conflitto (Israele, Libano,…); promuovere il disarmo generalizzato e in particolare sollecitare la convocazione di una Conferenza internazione per eliminare tutte le armi nucleari, chimiche e batteriologiche dal Medio Oriente.

Chiediamo inoltre che, data la natura complessa e l´alto rilievo del nuovo intervento dell´Onu in Libano, l´Italia promuova la costruzione di quella “componente civile” che è necessaria per curare la “dimensione diritti umani” e promuovere la “sicurezza umana” in stretto rapporto con le autorità locali e la società civile libanese.

L´Italia, che si appresta ad entrare a far parte del Consiglio di Sicurezza dell´Onu, deve dichiarare in modo chiaro e forte il proprio impegno per salvare, riformare, rafforzare e democratizzare l´Onu dando voce all´intera Unione Europea, riaffermare il ruolo centrale delle Nazioni Unite nella promozione della pace, della sicurezza e della cooperazione internazionale, rilanciare i suoi valori e ideali, farla funzionare, dargli le risorse e gli strumenti necessari per adempiere al proprio mandato, tutelare la sua autonomia, la sua indipendenza e la coerenza con i suoi fini.

Al parlamento e al governo italiani chiediamo inoltre di aumentare i fondi per la cooperazione internazionale contro la miseria e la guerra (rispettando gli impegni assunti per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio) e di ridurre le spese per gli armamenti, di fare un forte investimento sulla “cooperazione comunitaria” e di promuovere la cura della qualità e della coerenza degli interventi.

La costruzione della pace in Medio Oriente è tanto difficile quanto indispensabile. Per questo, nei limiti delle possibilità di ciascuno, ci dobbiamo sentire tutti impegnati a collaborare al successo di questa grande sfida politica, umana e culturale.

C´è da contribuire ad affrontare la grave emergenza umanitaria nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania; c´è da portare solidarietà laddove c´è la sofferenza e la disperazione; c´è da sostenere tutte le forze sociali democratiche che operano per la pace, i diritti umani e la democrazia in Israele, nei territori palestinesi, in Libano e in tutti gli altri paesi della regione; c´è da sostenere senza interferenze la ricostruzione sociale, politica ed economica del Libano e favorire il dialogo nazionale tra tutte le sue componenti; c´è da promuovere la diplomazia dal basso, l´incontro, il dialogo e la comprensione tra i popoli laddove c´è divisione e scontro; c´è da promuovere il dialogo interculturale, interreligioso e politico laddove si cerca di alimentare lo scontro dell´inciviltà; c´è da affermare i diritti dei migranti e dei richiedenti asilo, contro ogni forma di intolleranza e di razzismo; c´è da promuovere una politica e una cultura della pace e dei diritti umani che parta dalle nostre città, dalle nostre istituzioni e dal nostro paese; c´è da diffondere la nonviolenza laddove sembra regnare solo la violenza.

A ognuno di fare qualcosa. Il tempo di fare pace è adesso.

“Questo è il tempo in cui bisogna pensare nuovo, bisogna pensare in grande, senza pregiudizi, senza vecchi modi di reagire, senza tutta quella zavorra di sciocchezze che oggi assordano i giovani e li rendono sempre più delusi e senza speranza.” Tiziano Terzana


Ogni commento, proposta e integrazione all´appello è gradito.

Perugia, Roma, Milano 24 ottobre 2006

Comitato organizzatore: Tavola della pace, Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, Action for Peace, Articolo 21, Consulta provinciale della pace (Milano), Coordinamento “La pace in Comune” (Milano), Arci, Acli, Agesci, Cgil, Cisl, Beati i Costruttori di pace, Cipsi, Volontari nel Mondo Focsiv, Legambiente, Libera, Associazione per la Pace, Banca Etica, Ics, Emmaus Italia, Manitese, Pax Christi, Centro per la pace Forlì-Cesena, Peacelink, Lega per i Diritti e la Liberazione dei Popoli, Forum Trentino per la Pace, Cnca-Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza, Movimento Federalista Europeo (primi firmatari 25 ottobre 2006)

2 comments:

Anonymous said...

quello che stavo cercando, grazie

Anonymous said...

imparato molto

histats